Un giorno di sole, doctor Jekyll, ingegnere informatico con una seconda laurea in filosofia, ebbe una idea brillante: bisognava usare le tecnologie moderne per costruire cose, basta progettare tirando righe e riempiendo fogli di calcolo. Fu così che dopo discussioni con accademici illustri, modellisti e informatici, doctor Jakyll inventò un metodo capace di far interagire perfettamente diverse parti di un progetto di edilizia o di infrastrutture in un sistema digitale integrato, con repository condivisa di dati per le analisi e lo sviluppo delle attività dei professionisti che cooperavano.
Molto lo ringraziarono importanti gruppi di progettazione e imprese di costruzione che cominciarono ad utilizzare la modellazione digitale per progettare e costruire, potendo verificare che il metodo Jekyll consentiva loro di ottenere una serie di indiscutibili vantaggi, dalla clash detection alla precisione nella stima di tempi e costi di costruzione, dalla migliore resa rispetto alle necessità del committente alla gestione digitale del bene.
Quando poi sul mondo si abbatté una grave crisi sanitaria, fu facile, per chi aveva utilizzato quel sistema, guardare dentro all’immobile: la quantità di dati che si potevano gestire e immettere nel modello digitale – esattamente gemello all’edificio in carne ed ossa – permise di analizzare il nuovo scenario e studiare velocemente il movimento delle persone per introdurre presto strategie di uso degli spazi nel rispetto delle regole di distanziamento sociale. Per chi seguiva il metodo del doctor Jekyll fu possibile in poche ore produrre un protocollo di prevenzione e utilizzare l’immobile in sicurezza.
Mentre chi seguiva i consigli del doctor Jekyll prosperava nonostante la crisi, temevano di incorrere in pesanti insuccessi o responsabilità varie coloro che ancora si affidavano al metodo tradizionale. Anche perché il doctor Jekyll pareva avere delle doti di premonizione: mentre il suo sistema andava diffondendosi tra i più importanti gruppi di progettazione del mondo, alcuni edifici, pubblici e privati, cominciarono a crollare, altri a bruciare dal tetto, alcune strade dimostrarono gravi deficit di manutenzione.
Una notte, però, scese in campo il terrifico signor Hyde, che decise di compiere le sue nefandezze per uccidere il metodo Jekyll e cominciò così a fingersi professore, avvocato, commissario di gara, amministratore pubblico, legislatore, capitano di impresa, formatore, progettista.
Il signor Hyde riuscì presto a corrompere il sistema di Jekyll: cominciò a scrivere cose e a vendere finta conoscenza, riuscì a introdurre nel sistema obblighi e premialità a pioggia per chiunque potesse dire anche solo di aver annusato il metodo Jekyll, riuscì perfino a vendere dottorati di ricerca sulla modellazione digitale e a far sì che quei dottorati potessero valere come titoli per partecipare a commissioni para-giurisdizionali incaricate di valutare importanti contenziosi di opere pubbliche.
Le università, il Governo, il Parlamento, i committenti pubblici – che non avevano tempo per capire la reale differenza tra Jekyll e Hyde – lo premiarono e in poco tempo il signor Hyde ebbe incarichi prestigiosi e perfino riuscì, entrando dalla porta principale, ad accreditarsi presso gestori immobiliari di dimensione nazionale e importanti committenti pubblici.
Così, mentre, con la luce, Jekyll si affannava a partecipare a conferenze e a scrivere articoli per spiegare la genuina forza tecnica della modellazione digitale, con il buio, Hyde attaccava il settore degli appalti pubblici e inseriva nella testa di dirigenti e funzionari come, di fatto, nulla fosse cambiato né nel mondo della progettazione né nel mondo delle gare e dei contratti pubblici: con fare rassicurante, Hyde affermava che bastava solo comprare qualche nuovo software, sistemare una grande banca dati, scrivere un capitolato tecnico, modificare poco alcune regole di gara, predisporre due o tre atti organizzativi – tutte cose che, naturalmente, lui avrebbe fornito per poche lire – e il gioco era fatto.
L’attuale situazione della normativa pubblicistica oltre che l’analisi delle procedure e dei documenti contrattuali BIM ci lascia l’impressione che, per ora, il signor Hyde abbia avuto la meglio sul doctor Jekyll… nel decreto semplificazioni, per esempio, Hyde è riuscito nella mercificazione del prodotto di Jekyll e ha evitato una prospettiva di sistema.
Speriamo che Hyde abbia vinto solo una battaglia e che ci sia possibile supportare Jekyll per vincere la guerra.
… un po’ di ironia ci sia concessa, come antidoto per sopravvivere al semplicismo imbarazzante del film dal titolo “BIM e appalti pubblici”.
Ottobre 20, 2020
Lo strano caso del doctor Jekyll e del signor Hyde. A proposito di BIM e appalti pubblici.
by Studio Valaguzza in Approfondimenti